Artisti, enti e associazioni culturali chiamati a sottoscrivere il “Manifesto per la Cultura Bene Comune e Sostenibile”. Earth Day Italia partner di Dire Fare Cambiare: piattaforma per artisti ed eventi che promuovono la cultura, il sociale e l’ambiente.
“La cultura è un bene comune perché appartiene a tutte e a tutti. È sostenibile perché resiste e si rinnova nel tempo grazie a un patto generazionale”.
L’Associazione Chiave di Svolta ha lanciato il “Manifesto per la Cultura Bene Comune e Sostenibile”. Una “chiamata alle armi per istituzioni, artisti, enti, associazioni e imprese culturali” per far portare un’evoluzione nel concetto di “cultura”: oltre che diritto di tutti e fondamento del patrimonio nazionale (come vuole l’Articolo 9 della Costituzione), la cultura si trova oggi a ricoprire anche il ruolo di testimonial della sostenibilità sociale e ambientale. Qualcosa dunque che va oltre i compiti di intrattenimento e custodia dell’identità nazionale, per diventare anche veicolo di messaggi per la promozione dello sviluppo sostenibile, in linea con quanto indicato dall’Agenda 2030 nei 17 Sustainable Development Goals nel 2015.
Grazie al manifesto, artisti, letterati, divulgatori, enti ed associazioni culturali, possono aderire all’idea di una nuova narrazione del presente, che contribuisca ad educare tutti al cambiamento necessario. I sottoscrittori del manifesto diventano dunque attori riconosciuti e riconoscibili di un impegno preso con la società che vada oltre il successo, la celebrità e il talento; per dirla con le parole dei promotori: “Condividere i valori del Manifesto e impegnarsi a praticarli diventa così una sorta di marchio di qualità/riconoscimento per qualsiasi attore del campo culturale che voglia farsene parte attiva. Un festival, un evento, un comune, un’associazione che aderisce a questo manifesto se ne fa al contempo complice e bandiera, uniti dal crederein una società all’altezza di tutte e tutti.”
L’Associazione Chiave di Svolta è formata da donne che condividono impegno, creatività ed esperienza nella produzione culturale e nella progettazione sociale. Come sottolinea la fondatrice Giulia Morello: “nasce con l’obiettivo di promuovere una cultura della sostenibilità, offrendo supporto e servizi ad artisti/e, associazioni culturali, enti e istituzioni, imprese responsabili.”
Il manifesto fa parte del progetto “Dire Fare Cambiare”, di cui Earth Day Italia è partner: un luogo di incontro per associazioni, fondazioni e cittadini che operano nel mondo della cultura, che mira a informare e fare rete. La piattaforma web del progetto, www.direfarecambiare.org, offre servizi di informazione sui bandi del settore dei finanziamenti pubblici, organizzazione di eventi, formazione e comunicazione. Tutte attività in linea e orientate all’integrazione cultura / sociale / ambiente e agli scopi epocali dell’Agenda 2030. Da sottolineare la “Talent Factory” la prima agenzia italiana che si propone come tramite tra artisti e associazioni in occasione di iniziative, eventi e campagne benefiche, garantendo la serietà delle parti e l’aderenza ai principi di sostenibilità sociale e ambientale.
Il progetto viene lanciato in un momento critico per il mondo della cultura: una crisi sanitaria globale in cui artisti, operatori, fondazioni, istituzioni, produttori e maestranze delle tradizionali forme di espressione culturale, sono forzatamente inattivi sul piano professionale. Nonostante questo universo creativo si stia facendo carico più di altri della coesione sociale e del sostegno allo spirito di resilienza nazionale attraverso gli strumenti dei social e dei media tradizionali, è probabile che la cultura, più di altri settori, pagherà il prezzo dello sconvolgimento globale. “Mai come ora – ha dichiarato Giulia Morello – è urgente una corretta lettura delle dinamiche culturali, e di ciò che gira intorno ad esse. In questo momento storico una nuova narrazione diventa fondamentale quando, finita l’emergenza del Covid 19, le Istituzioni dovranno pensare a come sostenere i vari settori e non dovranno certo mancare misure a sostegno del settore culturale e creativo, così profondamente provato dall’emergenza corona virus”.