Ecologia integrale

Papa Francesco: “Madre Terra geme in balia dei nostri eccessi.”

Papa Francesco si appella ai leader mondiali contro la crisi climatica e ambientale e da inizio al “Tempo del Creato”: periodo di preghiera e impegno per la salvaguardia del pianeta.

È l’inizio del ‘Tempo del Creato’ che si concluderà il 4 ottobre, festa di San Francesco di Assisi. Il tema di quest’anno: ‘Ascolta la voce del Creato‘, possa favorire in tutti l’impegno concreto a prendersi cura della nostra casa comune. In balia dei nostri eccessi consumistici la sorella madre Terra geme e ci implora di fermare i nostri abusi e la sua distruzione. Durante questo ‘Tempo del Creato’ preghiamo affinché i vertici di COP27 e COP15 dell’ONU possano unire la famiglia umana nell’affrontare decisamente la doppia crisi del clima della riduzione della biodiversità.”

Con queste parole Papa Francesco ha annunciato il “Tempo del Creato”, periodo di dialogo ecumenico dedicato al rapporto tra i credenti e, appunto, il creato. Ogni anno ai cristiani delle diverse confessioni viene indicato un tema condiviso che, in questo 2022, è l’ascolto di quello che in altre occasioni è stato definito il grido della Terra: quella “voce del Creato” simboleggiata nel logo da un roveto ardente.

Le celebrazioni iniziano oggi, primo settembre, proclamata Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato, e avranno termine il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia. Periodo di riflessione e preghiera, sì, ma anche di azione: gli aderenti, cristiani e non, sono invitati all’impegno concreto. I suggerimenti vanno dai progetti di pulizia del territorio, alla mobilitazione per una delle campagne ambientaliste: con la giustizia climatica e il disinvestimento dai combustibili fossili in primo piano. Il Papa infatti, nelle parole sopra riportate, fa esplicito riferimento ai prossimi summit internazionali: la COP27, conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici che riunirà tutti i rappresentanti delle nazioni in Egitto, dal 6 al 18 novembre; e la COP15 sul tema della biodiversità, che dal 7 al 19 dicembre in Canada discuterà di conservazione e tutela degli ecosistemi in pericolo.

Azione è anche dare voce ai popoli dei paesi che più subiscono i cambiamenti climatici: quelli che meno ne hanno colpa, che da meno tempo godono i frutti dello sviluppo sfrenato e incontrollato che ha portato decenni di benessere all’altra parte dell’umanità. Il dettame della Chiesa,  che trova ancora più significato in questo “tempo”, è impegnarsi per il bene comune, per la casa comune (il pianeta) prendendo le parti anche di chi non condivide con il credente lingua, cultura e religione. C’è poi l’appello a farsi portavoce di chi voce non può avere: animali, piante, ecosistemi interi, per adempiere a quella funzione di “custode della Terra” che, secondo il Papa, la Bibbia, gli insegnamenti di Gesù e la dottrina sociale della Chiesa, assegnano all’Uomo.

Un compito che Bergoglio ritiene tradito, quando denuncia gli “eccessi consumistici”, gli “abusi e la distruzione” perpetrati ai danni della Madre Terra. “I talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dioha scritto il Papa nella Laudato Sì, l’enciclica pubblicata nel 2015. Questo “Tempo del Creato” è uno dei momenti in cui intensificare gli sforzi per iniziare a porre rimedio ai danni, e a fare pressione sui potenti della Terra per fare altrettanto.

 

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