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Vivere green

Attenti all’ambiente e alle persone. Turisti (a parole) sempre più sostenibili

Il settore ormai è in piena ripresa. La sostenibilità è sempre più importante nella scelta di mete e strutture ricettive, ma c’è poca fiducia nell’offerta. Intanto lo Stato ha attivato il “Fondo per il Turismo Sostenibile”

La stagione turistica ha già preso il via e l’Italia sarà una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo: secondo il rapporto 2023 in collaborazione tra l’associazione fieristica londinese World Travel Market e l’istituto di ricerca statunitense Tourism Economics, in Europa lo scorso anno l’Italia si è piazzata al 4° posto tra i paesi più visitati dai turisti stranieri sotto Francia, Spagna e Turchia, mentre nel 2024 lo stesso rapporto a livello globale prevede l’Italia al 7° posto sotto Cina, Stati Uniti, Spagna, Turchia, Francia e Thailandia. Importanti sono anche i dati relativi al turismo domestico, che coinvolge i residenti di un paese che viaggiano solo all’interno di quel paese: nel 2023 il rapporto ha piazzato l’Italia sempre al 4° posto sotto Germania, Regno Unito e Francia.

Il turismo sostenibile è una realtà per la società e l’ambiente

Il settore turistico è uno dei più impattanti per emissioni di gas serra e sfruttamento delle risorse naturali: L’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite e l’International Transport Forum hanno concluso che nel 2019 il 5% delle emissioni globali e il 22% delle emissioni globali legate ai trasporti sono derivate dagli spostamenti di matrice turistica, che siano auto, navi da crociera o aerei. Secondo quanto riportato dall’UNEP (il programma ambientale delle Nazioni Unite), in mancanza di transizione ecologica, il settore turistico potrebbe generare entro il 2050 un aumento del 154% nel consumo di energia, del 131% nelle emissioni di gas serra, del 152% nel consumo di acqua e del 251% nello smaltimento dei rifiuti solidi. Ed è per questo che quella sostenibile è una modalità di turismo sempre più necessaria e su cui investire.

È importante ricordare che non esistono univoche definizioni di turismo sostenibile o di turismo responsabile, ma che come detto molte sono le modalità attuative che rendono queste realtà confermate, spesso date dalla somma di svariati comportamenti o finalità.

Il turismo sostenibile si sta rivelando una modalità di vacanza sempre più ricercata, soprattutto dopo un’informazione in crescendo dedita al cambiamento climatico, anche nel contesto italiano.

Quello sostenibile è un approccio al turismo che mira a ridurre l’impatto ecologico e a preservare le risorse naturali, con comportamenti che abbiano effetti positivi sulle comunità locali e sulla tutela del patrimonio naturale e artistico. Spesso turismo sostenibile e turismo responsabile sono accomunati, e in effetti condividono gli stessi obiettivi. Da parte degli operatori turistici come hotel o B&B viene attuato perseguendo iniziative di risparmio energetico, ad esempio l’utilizzo di energia rinnovabile nelle strutture, l’offerta di alimenti a km0 e la proposta di attività che valorizzino realtà culturali o naturali meno conosciute, anche nei periodi fuori stagione. A questo punto sta al turista raccogliere tutte queste proposte offerte, senza dimenticare di avere a prescindere un comportamento responsabile nei confronti dell’ambiente, come spostarsi in treno anziché in macchina, acquistare prodotti locali che ne favoriscano l’economia,  ridurre il consumo di acqua, la produzione di rifiuti e così via. Insomma, tutte azioni che dovremmo portare avanti e valorizzare anche al di fuori del contesto di viaggi e vacanze.

La filosofia del turismo sostenibile può assumere quindi diverse forme. Non si tratta necessariamente di approcci distinti, anzi: il viaggio sostenibile può nascere integrando più di uno di questi aspetti, tra i quali il turismo enogastronomico, incentrato sull’esplorazione della cultura culinaria e dei prodotti locali; il turismo comunitario, con viaggi o eventi per la partecipazione a supporto diretto alle comunità ospitanti; lo slow tourism, che riguarda viaggi più “lenti” e privilegiando la qualità dell’esperienza, come i “cammini”, storici o religiosi, sparsi in tutto il mondo così come in Italia; l’ecoturismo, il turismo sostenibile praticato in ambienti naturali, come il cicloturismo. Ma anche le modalità di viaggio per raggiungere la località di riferimento sono parte integrante del turismo sostenibile.

Il turismo sostenibile nel mondo, nel 2024 il 76% vuole farlo in modo sostenibile

Il turismo sostenibile si sta rivelando una modalità di vacanza sempre più scelta. Secondo il Sustainable Travel Report del 2023 redatto da Booking.com, uno dei più importanti motori di ricerca di prenotazione al mondo, il 76% dei viaggiatori si è posto l’obiettivo di viaggiare in modo più sostenibile nel 2024 e il 74% chiede agli operatori del settore proposte in linea con tale aspettativa, mentre nel 2022 erano il 66%. L’80% dei viaggiatori inoltre ha confermato che viaggiare in modo più sostenibile è un’opzione importante per loro, tanto che il 43% degli intervistati è disposto a pagare di più per un’esperienza turistica più dedita alla cura dell’ambiente, senza usare mezzi di trasporto inquinanti e incentivando l’economia locale.

Tuttavia il 39% oggi non si fida del fatto che le opzioni di viaggio indicate come sostenibili lo siano veramente, quindi il settore turistico ha ancora grandi passi da fare per conquistare la fiducia dei consumatori.

Il turismo sostenibile, tanti italiani lo conoscono ma pochi lo mettono in pratica

Nel 2023, secondo i dati ISTAT, i viaggi dei residenti in Italia sono stati 52 milioni e 136mila (dei quali il 21% all’estero), stabili rispetto al 2022. Gli italiani che hanno fatto almeno una vacanza tra luglio e settembre dello scorso anno sono stati il 31,5%, dati in ripresa ma sempre inferiori rispetto al periodo pre-covid (37,8% nel 2019).

Secondo il XIII rapporto Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo” del settembre 2023 di Fondazione Univerde, l’87% degli italiani conosce il turismo sostenibile, mentre il 72% ne ha una buona considerazione. Lo stesso rapporto indica che il 60% dice di pensare all’impatto ambientale quando pianifica un viaggio, mentre il 51% si informa sull’attenzione che le strutture hanno per l’ambiente prima di fissare.

In definitiva, nel 2023, il 28% degli italiani ha praticato turismo sostenibile in modo responsabile nel rispetto dell’ambiente, in termini di consumo energetico dovuto alle modalità di spostamento, rispettando le risorse naturali del territorio ma anche incentivando l’economia locale.

Un aiuto “sostenibile” dalle istituzioni: un fondo da 25 milioni tra il 2023 e il 2025

Le istituzioni sembrano aver recepito l’importanza che il turismo sostenibile sta acquistando negli ultimi anni, soprattutto dopo la crisi dovuta alla pandemia, così sta facendo la propria parte mettendo in atto il “Fondo per il turismo sostenibile”, ­destinato al potenziamento degli interventi finalizzati alla promozione dell’ecoturismo e del turismo sostenibile, che mirano a minimizzare gli impatti economici, ambientali e sociali generando contemporaneamente reddito, occupazione e conservazione degli ecosistemi locali. Dal 2023 al 2025 il Ministero del Turismo ha deciso di investire 25 milioni di euro verso strutture ricettive, anche non imprenditoriali, e imprese turistiche che perseguono le finalità di rafforzare le grandi destinazioni culturali promuovendo turismo sostenibile, combattendo il sovraffollamento turistico e creando itinerari turistici innovativi tentando di destagionalizzare. Altro obiettivo è sostenere le strutture ricettive e le imprese turistiche nelle attività utili al conseguimento di certificazioni di sostenibilità.

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