Giorgio Parisi vince il Nobel per la Fisica. Dal palco del Villaggio per la Terra 2017 le sue parole sul ruolo della Scienza nel definire il cambiamento climatico e trovare soluzioni per una transizione pacifica.
Giorgio Parisi, ordinario di Fisica Teorica all’Università La Sapienza, è stato insignito oggi del Premio Nobel per la Fisica. La Reale Accademia Svedese delle Scienze ha così motivato il premio: “Per la scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici, dalla scala atomica a quella planetaria”.
Parisi Condivide il riconoscimento con Syukuro Manabe, meteorologo di Princeton, e Klaus Hasselmann, dell’Istituto di Meteorologia del Max Planck Institute di Amburgo. Il Nobel della Fisica di quest’anno si focalizza dunque sugli studi delle leggi che regolano i fenomeni in apparenza caotici, nel caso dei due scienziati stranieri si parla di scoperte legate alla climatologia. Per quanto riguarda il fisico romano, viene oggi premiato il valore delle sue scoperte degli anni ’80 riguardanti modelli nascosti nel disordine dei materiali complessi, che hanno contribuito alla teoria dei sistemi complessi: un contributo che ha portato, nei decenni successivi, a far luce su fenomeni apparentemente casuali sia nel campo della fisica, sia in quelli della matematica, della biologia, e delle neuroscienze.
Il 22 aprile del 2017 il palco del Villaggio per la Terra aveva ospitato il professor Parisi in occasione della Marcia per la Scienza: manifestazione di scienziati, studenti, enti e cittadini che voleva ribadire le verità scientifiche del cambiamento climatico in un momento in cui ancora forte era il fronte negazionista. Nelle parole di quel giorno Giorgio Parisi sottolineò il ruolo della Scienza nel prevedere gli effetti dell’esaurimento delle risorse fossili, e del surriscaldamento globale. Nel discorso che qui riportiamo Parisi fece poi appello alla società civile per ascoltare le soluzioni proposte dal mondo scientifico per far evolvere il cambiamento in un futuro di pace.