Società

Piano Nazionale Energia e Clima: il futuro energetico dell’Italia tra efficienza e taglio delle emissioni

La bozza italiana del PNIEC è stata inviata a Bruxelles, ma si attendono verifiche e accorgimenti che avranno termine entro fine anno: la sua validazione sarà vincolante per l’Italia

La proposta del Piano Nazionale Energia e Clima è stata inviata lo scorso 8 gennaio dal Governo italiano a Bruxelles. Si tratta di un programma che tutti gli Stati dell’UE devono creare come richiesto dal Pacchetto UE Energia Pulita, e che organizza tutte le politiche e le misure nazionali per raggiungere gli obiettivi europei in termini di efficienza energetica per il 2030.

Il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) per ora è solo una bozza ma, come previsto dal Regolamento sulla Governance dell’Unione per l’Energia (Il Regolamento 2018/1999/EU), sarà oggetto di discussione in sede europea nei prossimi mesi, e raggiungerà la sua versione definitiva entro la fine del 2019.

Entro il 31 di quest’anno, infatti, il PNIEC dovrà essere adottato, avrà durata per il periodo 2021-2030 e sarà vincolante per l’Italia. Ogni 2 anni, ogni Stato membro dovrà riferire alla Commissione Europea quali sono stati i progressi compiuti.

Ha così commentato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia Davide Crippa: “Siamo riusciti nei tempi previsti a elaborare uno strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese e dell’UE per i prossimi 10 anni. Il merito va a un cambiamento radicale nell’approccio alla politica energetica e all’eccellente lavoro di squadra che ha coinvolto tecnici e policy maker di MiSE, MATTM, MIT, GSE, RSE, ISPRA, ENEA, Politecnico di Milano e ARERA”.

L’unico aspetto da tenere in conto è che entro il 2020 è prevista una revisione al rialzo dei target nazionali ed europei per metterli in linea con l’Accordo di Parigi. Per non dover rivedere il PNIEC nel 2020, dunque, l’ideale sarebbe migliorare i target previsti già durante le verifiche in atto quest’anno.

principali obiettivi previsti da questa bozza del PNIEC sono: decarbonizzazione, autoconsumo e generazione distribuita in più punti del territorio, sicurezza energetica, elettrificazione dei consumi, efficienza, ricerca e innovazione, competitività. In particolar modo, sono tre gli aspetti su cui sono stati identificati dei target da raggiungere: fonti energetiche rinnovabili (FER), efficienza ed emissioni.

Nel caso delle FER, si stabilisce che vi sia un 30% di Consumi Finali Lordi coperti da fonti rinnovabili da raggiungere entro il 2030. In particolare, si ambisce ad un 55,4% di quota rinnovabile nel settore elettrico, 33% nel settore termico (riscaldamento e raffreddamento) e 21,6% nei trasporti. A proposito dei questi ultimi, si prevede una diffusione complessiva di quasi 6 milioni di veicoli ad alimentazione elettrica (di cui 1,6 milioni di veicoli completamente elettrici) entro il 2030.

Per ciò che riguarda l’efficienza energetica, invece, si programma una riduzione dei consumi del 43% per l’energia primaria, ossia l’energia presente in natura e non trasformata, e del 39,7% per l’energia finale (rispetto allo scenario PRIMES 2007). Inoltre, entro il 2030, l’Italia si pone l’obiettivo di 132,0 Mtep (Milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio) di energia primaria e di 103,8 Mtep di energia finale.

Sul fronte delle emissioni, il PNIEC riporta una riduzione del 33% per tutti i settori non ETS (Enti del Terzo Settore), ossia i trasporti (esclusa l’aviazione), il residenziale, il terziario, l’industria non energivora, l’agricoltura e i rifiuti.

Per la prima volta si prevede l’inserimento della VAS, ossia la Valutazione Ambientale Strategica, che esaminerà l’impatto ambientale del piano nel corso del 2019 e che è stata così commentata dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “Abbiamo fortemente voluto la Vas perché è importantissimo valutare l’impatto ambientale delle scelte energetiche e perché quando parliamo di lotta ai cambiamenti climatici le nostre non sono parole vuote ma impegni concreti”.

Crippa, inoltre, ha aggiunto che a breve, in un evento pubblico, sarà presentato il portale dedicato al PNIEC, “pensato per essere uno spazio di informazione e di dialogo sulle principali tematiche oggetto del piano, integrando anche la dimensione sociale della transizione energetica che, molto spesso, rappresenta la principale barriera al cambiamento”.

(Giorgia Martino)

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