Il presidente Al Jaber chiude la COP28 - Foto: COP28 / Christopher Pike
Il presidente Al Jaber chiude la COP28 - Foto: COP28 / Christopher Pike
Cambiamento Climatico Ecosistema

Accordo di Dubai: e adesso?

Il bilancio della 28a Conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico

La settimana scorsa si è conclusa negli Emirati Arabi Uniti la 28a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Il documento finale come tutti gli accordi che vengono presi alle COP è stato approvato all’unanimità. Gli organizzatori lo hanno definito “l’inizio della fine dell’era dei fossili”. I punti salienti dell’accordo approvato sono i seguenti. Il “Global Stocktake”: il primo bilancio globale mai approvato che impone di accelerare l’azione climatica entro la fine di questo decennio, per restare nei limiti di 1,5°C di riscaldamento globale entro la fine del secolo. Le nazioni dovranno sviluppare entro il 2025 azioni concrete per perseguire questo risultato. Come indica la scienza le emissioni di gas serra dovranno essere tagliate del 43% rispetto alle attuali entro il 2030. Sempre entro il 2030 dovrà triplicare su scala globale la capacità di generare energia da fonti rinnovabili, e occorrerà raddoppiare l’aumento percentuale di efficienza energetica. 3. La frase cruciale dell’accordo riguarda le fonti fossili: “L’accelerazione degli sforzi verso l’eliminazione progressiva dell’energia da carbone, l’eliminazione graduale dei sussidi inefficienti ai combustibili fossili e altre misure che guidino la transizione lontano dai combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo, con i paesi sviluppati che devono continuare a condurre la transizione.”
La prossima Conferenza si terra a Baku, in Azerbaigian, a novembre dell’anno prossimo: altra edizione ospitata da uno stato con fortissimi interessi nell’economia delle fonti fossili. Anche della 30a COP è già nota la sede: sarà Belém, in Brasile, alle porte della foresta amazzonica.

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