Ecosistema [podcast] affronta il difficile tema degli allevamenti animali a scopo alimentare con Matteo Cupi, fondatore di Animal Equality Italia.
“Ogni maltrattamento verso qualsiasi creatura è contrario alla dignità umana.”
Papa Francesco, Enciclica Laudato Si’
Ci rendiamo poco conto di quanto gli allevamenti incidano nel modo in cui occupiamo e gestiamo il pianeta. Dov’è la linea di confine tra il rispetto per la dignità degli animali e la necessità di produrre cibo in grandi quantità con gli allevamenti.
Ne abbiamo parlato nella puntata odierna di “Ecosistema” (la rubrica radiofonica settimanale curata da Earth Day Italia, trasmessa da Radio Vaticana Italia) con Matteo Cupi, fondatore e direttore esecutivo di Animal Equality Italia. Di seguito il podcast della trasmissione.
Secondo le stime più accreditate, nel mondo vengono allevati a scopo alimentare tra i 70 e i 90 miliardi di animali. Quindi per ogni essere umano ci sono circa 10 tra bovini, suini, caprini, pollame, conigli e così via. Ogni ora ne vengono macellati circa 10 milioni. Questo numero esclude i pesci di allevamento che, secondo uno studio inglese, sono 120 miliardi.
Sono talmente tanti che, di tutti i mammiferi del pianeta, solo il 4% è costituito da leoni, elefanti, orsi e altri animali selvatici liberi in natura: il 60% sono bovini e suini allevati, e il restante 36% sono esseri umani. Ma la gran parte degli animali da allevamento sono pollame: 50 miliardi di individui macellati ogni anno, di cui il 70% allevati in maniera intensiva. In Italia questa percentuale sale all’85%. Ma alle mucche da latte e ai maiali va peggio: la quasi totalità di questi animali ha mai conosciuto un prato naturale, ma vengono tenuti in gabbie o recinti artificiali per tutta la vita.
Questi numeri indicano l’urgenza di prendere coscienza del fatto che il benessere della nostra società e la sicurezza alimentare di un’umanità che ha superato gli 8 miliardi, si basa in larga parte sulla sofferenza inflitta ad altri esseri viventi.
