Il Presidente di Earth Day Italia analizza sulle pagine dell’Osservatore Romano le questioni in corso alla COP27 di Sharm el-Sheikh.
La Cop27 prosegue i suoi negoziati per il Clima tra difficoltà e contraddizioni che rischiano spesso di disorientare anche gli osservatori più attenti. E così succede che, mentre da una parte viene finalmente inserito ufficialmente nell’agenda dei lavori il punto “perdite e danni” — aspetto decisivo di giustizia climatica che chiede ai Paesi ricchi e inquinanti di sostenere l’adattamento climatico e lo sviluppo sostenibile dei paesi più fragili — dall’altra autorevoli attivisti denuncino con forza il concreto rischio di un nuovo “colonialismo energetico”, capace di perpetuare anche nel settore delle energie rinnovabili, i modelli di sfruttamento dei Paesi poveri che caratterizzano da sempre l’economia fossile. […]
Dalla Cop15 del 2009 a Copenaghen, le economie più forti si sono impegnate a contribuire ai progetti di mitigazione e adattamento climatico dei Paesi in via di sviluppo con 100 miliardi di dollari all’anno da erogare entro il 2020. Un impegno che non solo resta ancora disatteso nella sostanza — la cifra non è mai stata raggiunta — ma che è ancora del tutto privo di un sottostante accordo, nel quale vengano chiariti i tempi e i modi di queste fondamentali erogazioni. […]
Mentre la diplomazia internazionale avanza faticosamente verso questo parziale ma urgente obiettivo, altrettanto faticosamente le vittime africane del cambiamento climatico manifestano tutto il loro disagio scendendo in piazza e accendendo i riflettori sui rischi di una transizione energetica globale a guida esclusivamente finanziaria. Nelle loro dichiarazioni il tema da affrontare non è solo quello delle fonti rinnovabili, ma soprattutto quello del sistema di funzionamento della produzione energetica. In Africa — sostengono — 600 milioni di persone non hanno accesso all’elettricità perché gli investimenti in combustibili fossili sono andati tutti ad esclusivo vantaggio dell’esportazione piuttosto che della fornitura locale di energia. E purtroppo lo stesso fenomeno comincia ad accadere anche nel settore delle rinnovabili. […]