Ecosistema

#EmergenSea. Ognuno faccia la sua parte per salvare il mare avvelenato dalla plastica

Ogni anno 18 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare. Marevivo lancia una campagna di informazione con l’aiuto di navi, club velici e stabilimenti balneari

Raccogliere e riciclare sono gesti di responsabilità che possono salvare il mare. Sono le piccole azioni quotidiane a poter fare la differenza, sempre che  vengano compiute da un gran numero di persone e che le buone intenzioni durino nel tempo.
Fare poco ciascuno per ottenere un grande risultato: la salute del mare. E’ questo il significato di #EmergenSea, la campagna di sensibilizzazione e informazione promossa dalla onlus Marevivo a bordo di navi, nelle marine, sugli stabilimenti balneari, presso i club velici.

Il claim è proprio “Ognuno di noi può fare qualcosa per difendere il mare”.

E’ la plastica il nemico numero uno: secondo alcuni studi delle 280 milioni di tonnellate che ogni anno vengono prodotte il 10% circa finisce in mare. 28 milioni di tonnellate di plastica. Un’enormità; è come se, spiega la campagna, ogni minuto un camion riversasse in acqua il suo contenuto di rifiuti.
Alcune previsioni ci dicono che nel 2050 la plastica prodotta ogni anno potrebbe salire a 400 milioni di tonnellate e se il tasso di recupero e riciclo dei materiali (attualmente solo il 14% della plastica viene riciclato) non farà dei significativi passi in avanti la salute del mare, già provata, potrebbe risultare definitivamente compromessa.

Per questo Marevivo con l’arrivo dell’estate lancia assieme a Corepla (il Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclaggio ed il recupero degli imballaggi in plastica) e a diverse compagnie di navigazione (Caronte & Tourist, Grandi Navi Veloci, Grimaldi Lines, SNAV) la campagna #EmergenSea, per mettere in evidenza come i rifiuti possono diventare una risorsa.

“Solo attuando un’economia circolare, con azioni concrete come quelle del recupero e del riciclo di tutti i rifiuti prodotti della nostra civiltà, si potrà sperare di arrestare l’inquinamento che sta distruggendo il nostro mare, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’uomo sul pianeta”, spiega Rosalba Giugni, presidente di MarevivoIl mare infatti è il polmone blu della Terra, produce l’80% dell’ossigeno e assorbe 1/3 dell’anidride carbonica, solo quando è in buona salute”.

“RICICLA, RIDUCI, RIUSA” è lo slogan ricorrente nel materiale informativo distribuito a bordo delle navi e negli esercizi aderenti all’iniziativa.
La campagna vuole evidenziare i piccoli gesti e comportamenti virtuosi da tenere per contribuire a salvaguardare l’ambiente e il mare:

  • Gettare i rifiuti solo dove è consentito e non disperderli nell’ambiente
  • Riciclare e recuperare
  • Risparmiare le risorse
  • Consumare in maniera responsabile
  • Avere comportamenti corretti in spiaggia rispettando la Natura

Articoli collegati

Altri animali: il cinema racconta una storia di veterinari di frontiera

Leggere la Scienza… anche a fumetti

Giuliano Giulianini

Tifoni e tempeste flagellano le Filippine

Tiziana Tuccillo Giuliano Giulianini