Cinema in Verde
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Green cinema: come la settima arte può contribuire alla conversione ecologica

Ecosistema racconta come il cinema affronta i temi della sostenibilità sul set e sullo schermo.

Pochi giorni fa l’Orto Botanico di Roma ha ospitato “Cinema In Verde”, il primo festival dedicato ai film che raccontano tematiche ambientali. Un’occasione per riflettere sia su come la settima arte racconta l’ecologia, sia su come la cinematografia impatta sull’ambiente.

Non a caso si parla di “industria cinematografica”: i numeri delle produzioni audiovisive in Italia ammontano a 1.500 settimane di lavorazione all’anno. Zen 2030, un’azienda che si occupa di rendere più sostenibili le produzioni cinematografiche, ha calcolato che il 50% dell’impatto ambientale di un set è dovuto alla mobilità (spostamenti della troupe, degli attori, i viaggi da una location all’altra, i trasporti di scenografie, costumi, arredi e oggetti di scena). Un altro 30% dell’impronta ecologica delle riprese è imputabile all’energia necessaria per luci, telecamere, microfoni e così via che, soprattutto per le riprese all’aperto, è tutt’ora assicurata da generatori alimentati da combustibili fossili. Il resto dell’impatto ecologico è da ascrivere al catering per chi lavoro sul set, per gli alloggi e, ovviamente, per i rifiuti prodotti durante le settimane di lavorazione. Le tonnellate equivalenti di CO2 per un film si misurano a migliaia.

In Italia non ci sono leggi specifiche per regolare l’impatto ambientale delle produzioni, anche se il Fondo Pubblico Nazionale che finanzia il cinema, dà incentivi ai produttori che fanno certificare la sostenibilità dei propri film. In Francia e in Germania invece, sono stati fissati dei criteri minimi di sostenibilità da rispettare se i produttori vogliono ottenere finanziamenti pubblici per i loro film.

Di tutto ciò si è parlato in Ecosistema, la rubrica di Earth Day Italia trasmessa su Radio Vaticana, dando voce ad alcuni protagonisti del Festival: Simonetta Lombardo, fondatrice di Silverback e ideatrice del Festival; Lorenzo Vecchi, direttore di Zen2030; e Marco Gisotti, giornalista, presidente della Federazione Italiana Media Ambientali, e autore di un libro sul tema intitolato “Eco-Visioni”. Di seguito il podcast della trasmissione.

La prima edizione di “Cinema in Verde” ha premiato con il “Ginkgo d’oro” il film “The Horizon”, di Emilie Carpentier, che racconta le storie di giovani della periferia parigina in lotta per la difesa dell’ambiente. Il Festival ha avuto un buon successo di spettatori: 2000 persone che hanno visto i 6 film in concorso e le numerose proiezioni delle altre sezioni. Durante le varie giornate all’Orto Botanico di Trastevere si sono visti Andrea Pennacchi, protagonista di uno dei film in concorso, “Pluto” di Renzo Carbonera; e Paolo Virzì, che ha parlato del suo “Siccità”, un film che ha fatto molto clamore l’anno scorso mostrando una Roma assetata con il Tevere in secca a causa del cambiamento climatico. Claudia Gerini, madrina del Festival, consegnando il premio ha dichiarato che “il Cinema può fare tanto per l’ambiente”.

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