Nel mondo sono 22 milioni ma ne occorrono altri 9 milioni. L’OMS sottolinea il ruolo fondamentale di donne e uomini, infermieri e ostetrici, nel conseguimento del terzo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile: “Salute e benessere per tutti”.
Il terzo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu si propone di assicurare salute e benessere a tutti gli esseri umani. La realtà attuale però è che sei milioni di bambini ogni anno muoiono prima dei cinque anni, e che la metà delle donne dei paesi in via di sviluppo non riceve adeguate cure mediche. Anche per questo uno degli obiettivi dell’Agenda Onu è il “reclutamento, lo sviluppo, la formazione e il mantenimento del personale sanitario nei paesi in via di sviluppo”
Nella ricorrenza dei 200 anni dalla nascita di Florence Nightingale, pioniera dell’assistenza infermieristica, il 2020 sarà l’anno internazionale degli infermieri e degli ostetrici: donne e uomini ritenuti a ragione fondamentali per limitare la diffusione delle malattie in generale e la mortalità infantile e materna al momento del parto.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha calcolato che, per andare incontro alle esigenze delle popolazioni, soprattutto nei paesi meno sviluppati, e per centrare il terzo obiettivo di sviluppo sostenibile, in totale servirebbero 9 milioni di infermieri e ostetrici in più; attualmente sono 22 milioni, e rappresentano la metà del personale medico del pianeta.