Anno d’oro per le energie sostenibili, soprattutto il fotovoltaico. Comanda la Cina, seguono gli Stati Uniti. Male l’Europa (-26%).
Gli investimenti nelle energie rinnovabili raramente, come nel 2017, hanno toccato picchi così alti: sono 333.5 miliardi di dollari spesi in tutto il mondo. Un investimento record secondo solo alla spesa complessiva del 2015. A dimostrarlo un nuovo report pubblicato dal Bloomerg New Energy Finance (BNEF). In totale lo scorso anno, in tutto il mondo, infatti, sono stati installati 160 GW di nuove capacità di resa delle energie “pulite”: soprattutto per impianti fotovoltaici ed eolici, rispettivamente 98 GW e 56 GW. Un dato di assoluto valore, tenendo conto di come i costi di capitale per le principali tecnologie rinnovabili stiano continuando a scendere, come sottolinea Jon Moore, direttore generale del BNEF: “Gli impianti fotovoltaici per megawatt l’anno scorso sono stati il 25% meno costosi rispetto a due anni fa” ha sottolineato.
L’energia solare, dunque, è stata trainante della crescita complessiva, destinataria di metà degli investimenti totali: 160.8 miliardi di dollari. Il merito è in gran parte da relegare alla Cina, che nel 2017 da sola ha investito circa 133 miliardi di dollari in energie rinnovabili, di cui 86.5 miliardi nel solare. Una delle ragioni di questo vero e proprio “boom” la sintetizza Justin Wu, responsabile Asia-Pacifico di BNEF: “Il costo del solare, in Cina, continua a scendere” ha specificato. E per questo motivo “molti progetti vengono ora distribuiti sui tetti, nei parchi industriali e in altri luoghi”. Nel solco della nuova politica di Xi Jinping, Presidente della Repubblica popolare cinese, tracciata lo scorso gennaio nello storico discorso di Davos pronunciato in difesa dell’ambiente.
Menzione speciale anche per l’Argentina, che rispetto al 2016 ha aumentato del 777% i propri investimenti nelle fonti alternative, con 1,8 miliardi di dollari. Così come il Messico (+516%) e l’Egitto (+495%). Perde terreno un’Europa (-26%) che non regge lo scarso impiego di risorse da parte di Germania e Regno Unito, nonostante l’impegno di Svezia, Spagna, Olanda, Francia e Austria. Bene anche l’Italia, con 2,5 miliardi investiti (+15% rispetto al 2016). Il secondo paese più grande investitore sono, invece, gli Stati Uniti, con 56,9 miliardi di dollari investiti.
(Fabrizio Cavallina)