Nel 2017, secondo i dati forniti dall’Agenzia Internazionale per l’Energia, c’è stato un preoccupante calo di finanziamenti mondiali per le fonti rinnovabili, a fronte di un aumento di investimenti per i combustibili fossili
L’obiettivo dell’Accordo di Parigi sul clima è quello di contenere la percentuale di combustibili fossili all’interno del 40% del mix energetico globale entro il 2030, ma il 2017 non ha dato molte speranze in questo senso: infatti, dall’ultimo rapporto IEA (Agenzia Internazionale per l’Energia), si evince che l’anno scorso sono aumentati i finanziamenti per l’energia fossile, e sono invece diminuiti per le fonti rinnovabili.
I numeri parlano chiaro: nel 2017 gli investimenti mondiali per le rinnovabili sono calati del 7%, attestandosi a 318 miliardi di dollari a fronte di un aumento per i combustibili fossili che, sostenuti da finanziamenti pari a 790 miliardi di dollari, raggiungono il 59% del mix energetico globale.
Le motivazioni, secondo il rapporto IEA, sono da ricercarsi soprattutto nella riduzione del sostegno cinese al fotovoltaico. Un trend preoccupante quello del 2017, soprattutto considerando che, proprio l’anno scorso, Trump ha disimpegnato gli Stati Uniti dall’adesione all’Accordo di Parigi.
Il direttore esecutivo della IEA, Fatih Birol, commenta: “Questo può minacciare l’espansione delle energie pulite necessaria per raggiungere gli obiettivi di sicurezza energetica, clima e aria pulita. Avremmo bisogno che questo investimenti aumentassero rapidamente, ed è deludente scoprire che potrebbero crollare quest’anno”. Infatti, si teme che nel 2018 possa continuare ad avanzare il trend di riduzione di finanziamenti all’energia pulita.
(Giorgia Martino)