Un documentario, un libro e una mostra fotografica aperta fino al 28 dicembre al Cinema Troisi di Trastevere, raccontano la vicenda dei 18 pescatori di Mazara del Vallo, liberati un anno fa dopo 108 giorni di dura prigionia in Libia.
I marinai manovrano le cime del peschereccio; a bordo si calano e ritirano le reti gonfie (ma non molto) di pregiati gamberi rossi; al ritorno in porto l’armatore fa i conti (e le discussioni) per la paga e gli extra dovuti ai pescatori. Sono le prime scene di “Centootto”, il documentario presentato il 21 dicembre alla Sala Troisi di Roma, che racconta il sequestro di 18 marinai di due pescherecci di Mazara del Vallo, concluso senza vittime un anno fa dopo 108 terribili giorni di detenzione nelle carceri libiche.
Sono gli stessi lavoratori del mare a raccontare alla cinepresa la drammatica vicenda che li ha visti passare da un luogo di detenzione all’altro per più di tre mesi, quasi mai potendo contattare le famiglie e le autorità italiane, in condizioni di prigionia e privazioni oltre i limiti della dignità.
In una sala adiacente è stata allestita una mostra fotografica, curata da Michele Lipori, che racconta la stessa storia, presentando anche gli altri protagonisti di questo sequestro: Mazara del Vallo e le famiglie dei pescatori. La cittadina siciliana è la patria comune dei diciotto ex prigionieri: una comunità multietnica che vive di pesca da sempre. Il Sindaco, l’armatore, madri, mogli e figlie dei marinai sono ritratti nella galleria di immagini corredate dai pensieri e dalle parole di tutti loro, che tanto hanno fatto per mantenere accesi riflettori dell’opinione pubblica durante la crisi; arrivando anche a incatenarsi fuori dai palazzi del governo di Roma. Il 22 dicembre i pescatori e le loro famiglie sono stati ricevuti da Papa Francesco, che più volte rivolse appelli in loro favore durante quei 108 giorni.
“Centootto”, di Giuseppe Bellasalma, Michele Lipori e Claudio Paravati, dopo la presentazione romana, durante la quale ha ricevuto il plauso del critico Goffredo Fofi, inizia ora il percorso di promozione nei festival dedicati, con la speranza che presto sia acquisito da un network o una piattaforma e messo in visione al grande pubblico. Alcune clip del documentario sono però già disponibili su YouTube. Per chi voglia approfondire la vicenda e i retroscena politico-economici che ci sono dietro, contestualmente al documentario è stato presentato il libro “La Cala” (Bompiani) dei giornalisti Giuseppe Ciulla e Catia Catania. La mostra fotografica è aperta a tutti fino al 28 dicembre al Cinema Troisi (via Induno 1, Roma).