Ecosistema ospita Benedetta Lettera di Azione Contro la Fame, per raccontare la situazione dell’arcipelago asiatico, colpito da sei eventi estremi che hanno coinvolto 17 regioni e 9 milioni di persone.
Nelle scorse settimane, dal 22 ottobre al 16 novembre, le Filippine sono state colpite da un’impressionante serie di tifoni, tempeste e cicloni che hanno devastato diverse aree del paese (Luzon, Visayas e Catanduanes in particolare) e sconvolto direttamente le vite di ben nove milioni di persone. I sei eventi estremi registrati in questo lasso di tempo hanno lasciato ben 17 regioni del paese nella necessità di trovare rifugio agli sfollati, e fornire alle persone acqua potabile, cibo, servizi sanitari e cure mediche di emergenza.
Di questa situazione abbiamo parlato nella puntata di oggi di “Ecosistema”: la rubrica radiofonica settimanale curata da Earth Day Italia, trasmessa da Radio Vaticana Italia. Ospite della trasmissione: Benedetta Lettera, responsabile operazioni per l’America Latina e le Filippine di Azione Contro la Fame, che ha fatto un quadro della situazione attuale, delle emergenze e delle necessità della popolazione colpita, e delle iniziative messe in campo dalle istituzioni e dalle organizzazioni di solidarietà. Di seguito il podcast della trasmissione.
Azione contro la Fame è un’organizzazione umanitaria internazionale che opera da 45 anni. Attualmente è impegnata in 56 paesi del mondo assistendo 21 milioni di persone sul fronte della lotta alla fame e alla malnutrizione, soprattutto dei bambini. I loro progetti forniscono alle comunità locali cibo, acqua, ma anche kit sanitari e formazione. Hanno campagne attive ad esempio in Repubblica Centrafricana, Libano e India; ma anche in Italia, dove ricordiamo che secondo l’Istat quasi 6 milioni di persone vivono in povertà assoluta.
Gli eventi estremi non sono purtroppo una novità per le Filippine. Nel 2013 il tifone Haiyan ha causato oltre 7000 morti e 27 mila feriti, abbattuto un milione di case, e forzato quattro milioni di persone ad abbandonare i loro territori. Quello dei migranti climatici è un dramma comune in Asia: per fare un esempio nel 2019 sono stati contati 1900 disastri naturali che hanno causato lo sfollamento di 25 milioni di persone verso 140 paesi diversi, soprattutto da territori particolarmente vulnerabili in nazioni come Bangladesh, Cina, India e appunto le Filippine.
Le Filippine sono un arcipelago di oltre 7 mila isole, estese sull’oceano Pacifico per una superficie più o meno equivalente al territorio italiano, abitate da oltre 110 milioni di persone. Essendo collocate nella cosiddetta “cintura di fuoco” del Pacifico, molte di queste isole sono vulcaniche e quindi soggette ad eruzioni e terremoti. Inoltre, essendo situate nella fascia tropicale dell’oceano più vasto del pianeta, subiscono più di altre regioni la violenza crescente dei fenomeni atmosferici, influenzati dall’innalzamento della temperatura media terrestre.
Secondo l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, le Filippine sono un paese dall’economia “in rapida ascesa”. Il PIL cresce mediamente del 6% da alcuni anni, tanto da farne il paese con il “tasso di crescita più sostenuto nel Sud-est asiatico”. Secondo le stime della Banca Mondiale le Filippine, classificate finora come un paese dal reddito medio-basso, sono destinate a diventare una nazione della fascia di reddito medio-alta. Rimangono comunque forti disparità e disuguaglianze sociali e uno dei nodi della crescita, le infrastrutture, è reso complesso dalla frammentazione del territorio in migliaia di isole. In questo contesto, il fattore climatico si aggiunge a quello geologico come freno allo sviluppo del paese.
Secondo l’ultimo rapporto dell’IPCC sul cambiamento climatico gli impatti delle alluvioni sull’agricoltura sono già oggi “significativi”, tanto da essere indicati come casi esemplari di ciò che potrebbe accadere all’agricoltura europea nel prossimo futuro se la temperatura media continuerà ad aumentare oltre la soglia di 1,5°C. Per le Filippine in particolare il rapporto prevede un aumento del 16% dei danni materiali in agricoltura; tra quelli già accaduti ci sono tra l’altro i danni alle risaie a terrazzamenti sui fianchi di colline e montagne della Cordigliera delle Filippine, che dal 1995 fanno parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco nella categoria dei paesaggi culturali.