Immagine di Gerd Altmann da Pixabay
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Ecologia integrale

Verso un lavoro libero creativo e solidale

La riflessione di Pierluigi Sassi sulle nuove opportunità della transizione ecologica e tecnologica, pubblicata dall’Osservatore Romano

Nel suo racconto I Cosacchi, Lev Nikolàevič Tolstòj offre una delle più belle descrizioni del Lavoro nella storia della letteratura: «Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per coloro che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo».

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Poche settimane fa il World Economic Forum ha pubblicato i risultati di una recente indagine internazionale — il futuro del lavoro — condotta su 803 aziende, distribuite tra 46 paesi e 27 settori economici, nelle quali lavorano oltre 11,3 milioni di addetti. La previsione a 5 anni del mondo lavorativo, che ci viene offerta da questo campione significativo di imprenditori, rende bene l’idea di quanto l’economia reale stia vivendo un vero e proprio terremoto occupazionale. Senza alcun dubbio i due principali fattori di cambiamento sono rappresentati dalla transizione digitale e da quella ecologica, le quali impongono alle imprese — e di conseguenza ai loro dipendenti — continui salti tecnologici e normativi che generano ricadute dirette e indirette sugli assetti organizzativi e sulle competenze richieste ai lavoratori.

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Nei prossimi 5 anni il 44% dei lavoratori dovrà cambiare drasticamente le proprie competenze se vorrà restare attivo nel mercato del lavoro; e 6 lavoratori su 10 avranno necessità di importanti interventi di formazione professionale. Purtroppo però attualmente meno della metà dei lavoratori gode di un facile accesso ad adeguate opportunità di formazione.

Tecnologia, digitalizzazione e sviluppo sostenibile sono un’opportunità straordinaria per rispondere alle crisi e costruire un mondo migliore. Ma se gestiremo questa transizione senza “mettere l’uomo al centro”, rischieremo di generare dei veri e propri disastri umanitari, travolgendo, nel tempo di un lampo, figure una volta decisive come: impiegati esecutivi; addetti alla segreteria; cassieri; contabili … e molte altre professioni.

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Il tema politico che queste sfide impongono è decisivo per il nostro futuro. Perché come ci ricorda Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (192) «è nel lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, che l’essere umano esprime e accresce la dignità della propria vita».

Leggi l’articolo completo sul sito dell’Osservatore Romano

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