Federica Gasbarro e Daniele Guadagnolo
Ecologia integrale Interviste

Youth4Climate: i giovani che vogliono fare la differenza

Intervista ai due delegati italiani alla Cop Giovani che hanno incontrato il Papa: “Il tempo sta per scadere. Le nostre idee possono cambiare il mondo”.

Sabato scorso Federica Gasbarra e Daniele Guadagnolo hanno partecipato a un incontro di circa cinquanta giovani attivisti con Papa Francesco. I due delegati italiani a Youth4Climate, la cosiddetta COP Giovani, in corso a Milano, hanno ricevuto nell’occasione una delle copie di “Saving the Earth”, l’opera d’arte del fiorentino Neri Frullini (nella foto), che hanno l’incarico di portare alla conferenza milanese. EarthDay.it li ha intervistati al termine dell’udienza.

Con che spirito partecipate alla COP Giovani? Quali sensibilità e proposte portate a Milano?

[Federica Gasbarro] È una grande responsabilità, una grande gioia e un grandissimo onore. Abbiamo preso molto seriamente questo impegno. Faremo da ponte con i governanti affinché le necessità dei giovani giungano così come sono, chiare e limpide, direttamente sui loro tavoli.

[Daniele Guadagnolo] Io sono molto carico. Incontrare giovani provenienti da tutto il mondo, che hanno avuto e studi diversi, è un’esperienza incredibile di cui farò tesoro per il resto della vita. Sono convinto che tutte le azioni e le idee che tireremo fuori avranno un futuro: che sarà possibile metterle in pratica e cambiare veramente il mondo.

 Che cosa vi aspettate dal documento finale di questa Youth4Climate? Che cosa dovrebbero portare i giovani alla COP26 di Glasgow?

[FG] Ci aspettiamo che [il documento] venga preso con concretezza e serietà da parte dei governi. Non possiamo più aspettare, dibattere ancora su questo Articolo 6 (l’articolo dell’Accordo di Parigi che stabilisce la possibilità di compensazioni delle misure di mitigazione tra le i vari stati, nda.), non trovare una quadra. I paesi vulnerabili e in via di sviluppo non possono aspettare oltre. Dobbiamo renderci conto che il tempo sta per scadere: non è fare i catastrofisti, perché lo dice la scienza.

[DG] Mi aspetto che venga annullato questo gap, questa differenza fra i giovani e le persone in grado di prendere delle decisioni concrete. Uno dei nostri scopi è trovare un dialogo tra diverse persone e realtà, e far sì che il nostro documento venga preso in seria considerazione, soprattutto in maniera fattibile e attuabile; in modo che non resti [legato] a questo evento ma possa essere preso in considerazione da tutti gli stati del mondo.

Com’è andato l’incontro con il Papa? Che cosa vi ha trasmesso? Come uscite da questo incontro?

[FG] Sembra scontato rispondere: [usciamo] come persone diverse. Io ho pianto subito dopo. Mi sono emozionata. Questa è la conferma più bella che abbiamo un Papa dei giovani, il Papa di tutti. Ci ha dato tanta speranza.

[DG] Le emozioni che mi ha lasciato sono difficilmente descrivibili a parole. Mi ha trasmesso molta serenità, ma soprattutto molta forza di volontà. Anche perché crede veramente in noi giovani; crede in queste azioni, in questi progetti. Sono convinto che attraverso il sostegno, non solo del Santo Padre ma anche di tutte le persone che fanno volontariato, che agiscono nella vita privata e in quella lavorativa, tutti insieme potremo veramente attuare un cambiamento per un mondo sempre più sostenibile.

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